Il 2014 è per Salvatores sicuramente un anno particolarmente produttivo: dopo aver presentato a Venezia Italy in a day e commosso gli spettatori con la successiva trasmissione televisiva, ecco arrivare nelle sale Il ragazzo invisibile, la risposta italiana ai sempre più frequenti film di produzione americana ispirati ai noti supereroi dei fumetti. Eppure, a differenza del già citato lavoro del regista, che aveva inaugurato la sua ricca annata artistica, questo non convince fino in fondo. È palese che il documentario e la pellicola di fantascienza non siano minimamente paragonabili, per la differenza di genere come per gli intenti, ma ciò che più nettamente li distingue è che una delle due produzioni è perfettamente riuscita e purtroppo non sto parlando del film ora recensito.
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