Nella loro vita precedente si chiamavano Garden of Alibis. La rinascita ha portato loro un nuovo nome, Senatore, e un nuovo album, Bisogni Primari, in uscita l’8 aprile per INRI. Il loro sound potrebbe essere definito come pop, ma comprende in sé anche altri stili come l’indie anglosassone, l’alternative rock americano, il sound sintetico dei Killers ma anche quello più intenso dei Kings of Leon. Un bel mix graffiante, con ritmica geometrica e un tocco dance.
Un album difficile da recensire stando fermi, perché la sua musica entra dentro al corpo e fa vibrare ogni singolo nervo, ogni singola cellula. Un album da ballare, su cui cantare e scatenarsi pensando alle cose fatte, belle e brutte, a volte commuoversi, ma sempre ballando.
La prima traccia di Bisogni Primari è l’Intro, un suono liscio e piacevole, che si collega ad A Sangue Gelido, la traccia successiva, senza interruzione. La seconda traccia ha una ritmica di bassi, un po’ da dance elettronica, con synth e suoni ripetitivi.
Gli Avvocati parte con un sound più indie pop ma sempre con una base dance. La voglia di ballare qui è incontenibile. La vedo bene come traccia in un djset indie (un suggerimento per i djs).
La quarta traccia è Bisogni Primari, che improvvisamente rallenta tutta la ritmica delle prime tracce. Una base sintetica dal ritmo sinuoso e lento che accompagna una voce dolce e malinconica. Dopo questa piccola pausa, torniamo a scatenarci con L’Anticiclone del Nord, dal ritmo serrato e veloce, dalla base e voci sintetiche.
Shampoo è la sesta traccia e non ci lascia riposare. Il ritmo è sempre intenso e non possiamo far altro che ballare. Disciplina Zen, contrariamente al nome, è tutt’altro che musica da meditazione, a meno che non si consideri meditazione sculettare animatamente sulla dancefloor.
Un Crollo Mistico è un po’ più sintetica rispetto alle altre tracce, ma ha un ritmo che ricorda l’indie rock più arrabbiato. Qualche Scintilla riprende questo indie rock della traccia precedente e ci toglie il sintetico (non del tutto però). La Casa del Popolo inizia lentamente, con voci femminili e un sound graffiante, accennando un’imminente esplosione di ritmo e bassi, che arriva a metà traccia ma al posto dei bassi troviamo la batteria che si fa sentire prepotente, insieme a chitarre elettriche arroganti. Tipi Classici ricorda inizialmente i Kings Of Leon, una versione italiana e più pop della band americana. Un’ottima chiusura per l’album, che non ci ha dato mai tregua finora.
Un ascolto piacevole, entusiasmante, senza troppi fronzoli musicali. La voce e le parole sono chiare e limpide, testo e musica si muovono di pari passo all’interno di ogni traccia in una danza sinuosa e accattivante. Con l’arrivo dell’estate, Bisogni Primari è l’album perfetto per le scorribande al mare con gli amici.
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