Piera Degli Esposti riceve il Celebration of Lives Award al Biografilm Festival 2017. Foto di Gianluca Iarlori
Biografilm Festival non è solo anteprime cinematografiche e presentazioni. Una parte fondamentale del programma sono i Celebration of Lives Awards che, anno dopo anno, vengono assegnati ad attori, registi, artisti, che si sono distinti nella loro carriera. Tra i tanti ospiti di quest’anno, ho avuto la possibilità di partecipare a due talk. Uno con Piera Degli Esposti, l’altro con Peter Greenaway. Seppur due personaggi molto diversi, quasi opposti, ho avuto l’occasione (e il piacere) di ascoltare le loro storie e i loro aneddoti.
L’incontro con Piera Degli Esposti si è svolto il 14 giugno presso l’oratorio San Filippo Neri di Bologna.
Nei circa trenta minuti di chiacchierata tra Andrea Romeo, Marta Perego e Piera Degli Esposti si sono toccati tutti i momenti più importanti della carriera di Piera, che proprio domenica riceverà – appunto – un Premio alla carriera.
Sentire i suoi aneddoti, sentirla parlare delle sue esperienze con una costante ingenuità in volto, mi ha fatto davvero apprezzare ancora di più questo personaggio. Non è possibile non citare, se si parla della sua carriera, l’incontro e le collaborazioni con Marco Bellocchio, l’amicizia con la grandissima Dacia Maraini, senza tralasciare il ricordo, a tratti commovente, di Marco Ferreri.
Con Peter Greenaway l’atmosfera era molto diversa. Se con Piera si respirava un’aria abbastanza colloquiale, la grandezza e anche la presenza di un Maestro come Greenaway rendevano l’oratorio San Filippo Neri ancora più particolare e bello. Durante l’incontro con Peter Greenaway si è parlato di cinema, di documentari, delle sorti del cinema, di finzione – un po’ quasi collegandosi al concetto esposto in Manifesto secondo cui “niente è originale, tutto è finzione”.
I discorsi di Greenaway non si rifanno a delle vere e proprie domande, è un fiume in piena. Parla, parla di tutto. Non mancano anche qui aneddoti e ricordi legati soprattutto all’Italia e alle meraviglie di Roma e Venezia. Gli spunti di riflessione sono tanti. Uno su tutti, riguarda la morte del cinema.
Ormai, i film li guardiamo in schermi sempre più piccoli: tv, smartphone, pc. Li guardiamo in bagno, in soggiorno, ma non al cinema. E anche quando svolgiamo questa attività, la maggior parte delle volte siamo da soli o in un gruppo ristretto di persone. Una volta invece le persone che andavano al cinema erano tante ed erano rumorose. È un peccato che il cinema, seppur con solo 120 anni di vita, stia vivendo questa crisi.
Penso che a questo discorso non ci sia molto da aggiungere, perché in poche, pochissime frasi abbiamo uno spaccato della nostra società. Io stessa guardo i film in schermi sempre più piccoli… e dopo queste parole, realizzare che sono anche io responsabile della morte del cinema, mi fa sentire tremendamente in colpa.
Ho capito che Peter Greenaway è un uomo intelligente, che ha sempre la risposta pronta e questa è una caratteristica che amo nelle persone.
Una caratteristica comune a Piera Degli Esposti e Peter Greenaway è sicuramente la passione che entrambi mettono in tutto ciò che fanno. Sono senza dubbio persone a cui ispirarsi se il cinema e il mondo dell’arte vi appassionano davvero.
Penso che difficilmente dimenticherò quello che mi hanno lasciato questi incontri, ho capito che è assolutamente possibile spaziare da una forma d’arte a un’altra. Ad esempio, la carriera di Greenaway inizia come pittore, ma oggi è un cineasta di fama, anche se gli esempi si sprecano in questo campo.
Sono soddisfatta e felice, perché sicuramente, nella mia vita, occasioni del genere non ricapiteranno facilmente.
Grazie, Biografilm Festival.
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