Blue, Pink and Every Color in the Middle © partedeldiscorso.it / Lucia Liberti
In occasione del Bi Visibility Day, vogliamo dare la risposta definitiva a una domanda molto popolare: qual è la differenza tra bisessualità e pansessualità?
Le risposte a questa domanda sono spesso contraddittorie e questo, invece di sciogliere un dubbio, genera ancora più confusione. C’è chi dice che la distinzione tra i due termini sia un vezzo superfluo, chi non fa distinzione tra sesso e identità di genere, ma soprattutto c’è chi rimprovera ai bisessuali di essere transfobici mentre i pansessuali sarebbero più aperti al mondo queer e non-binary.
Ma, prima di perderci in paroloni complicati, abbiamo deciso di passare il megafono di Parte del discorso direttamente a bisessuali e pansessuali. Chi, meglio di loro, può rispondere al quesito una volta per tutte?!
Siamo tutti parte del discorso
Roma Pride 2018 © partedeldiscorso.it / Lucia Liberti
Invece la pansessualità è l’orientamento sessuale che prevede l’attrazione per le persone a prescindere dal loro genere.21 anni, studentessa, bisessuale
Pansessualità è l’attrazione fisica e/o emotiva nei confronti di una persona indipendentemente dal suo sesso biologico.Bisessuale
Mentre nella pansessualità il genere sessuale è irrilevante per l’attrazione dell’individuo.Chiara, 22 anni, bisessuale
Napoli Pride 2018 © partedeldiscorso.it / Giulia Lauro
Pansessualità è attrazione, fisica e non, per un individuo che non dipende dal sesso o dall’identità di genere di quest’ultimo.22 anni, pansessuale
Pansessualità è l’attrazione indipendente da sesso e genere; l’attrazione si crea senza senza tener conto di questi dati.
Ovviamente spesso pan e bi coincidono quasi come definizione e si tratta semplicemente di usare il termine che ci definisce meglio e/o con cui siamo a nostro agio di più. Per esempio, io so che sesso e genere di una persona non aumentano né diminuiscono la probabilità che io provi interesse, ma dato che ciò implica che io possa provare interesse per almeno due generi ed entrambi i sessi, mi va bene (meglio) chiamarmi bi. Anche perché mi definisco così da 9 anni ormai.Bisessuale
Pansessualità è attrazione a prescindere dal genere.26 anni, studentessa universitaria, bisessuale
Roma Pride 2018 © partedeldiscorso.it / Lucia Liberti
Pansessualità significa essere attratti sessualmente da qualcuno a prescindere dal suo genere e dal suo sesso biologico.Michelle, 19 anni, studentessa, bisessuale
Napoli Pride 2018 © partedeldiscorso.it / Giulia Lauro
La pansessualità è l’orientamento sessuale in cui si possono identificare quelle persone che non sono attratte da una persona per il sesso con cui veniamo identificati alla nascita, ma semplicemente per quello che c’è oltre.Annalaura, 22 anni, studentessa, bisessuale
Cosa abbiamo imparato su bisessualità e pansessualità
Roma Pride 2018 © partedeldiscorso.it / Lucia Liberti
Ringraziamo le tante voci che hanno contribuito e abbiamo la presunzione di unirle in un unico, definitivo, coro di risposta alla domanda iniziale.
Qual è la differenza, quindi, tra bisessualità e pansessualità? La differenza non sta nel range di persone per cui si può provare attrazione, bensì nel modo in cui è vissuta questa attrazione. Per i bisessuali, il sesso, il genere o anche l’espressione di genere possono giocare un ruolo nell’attrazione. Per i pansessuali, invece, si è attratti da una persona a prescindere da sesso, genere ed espressione di genere. In altre parole la differenza tra bisessualità e pansessualità non sta nel per chi, ma nel perché si può provare attrazione.
In questo modo la bisessualità è scagionata una volta per tutte dall’insensata ma persistente accusa di transfobia. Con questo, però, non vogliamo dire che non ci siano bisessuali transfobici. In effetti, abbiamo ricevuto anche dichiarazioni dal sapore transfobico, che abbiamo preferito non pubblicare in quanto mero frutto di un’ignoranza che avrebbe confuso maggiormente, invece che chiarire le idee.
Il senso delle etichette
Al di là di qualsiasi spiegazione, vogliamo ricordare che i nomi degli orientamenti sessuali servono a definirsi, non a definire. Da qualsiasi persona siate attratti, scegliete l’etichetta che vi fa sentire più a vostro agio con voi stessi e non lasciate che sia qualcun altro a spiegarvi come dovreste definirvi.
L’orientamento sessuale non è una relegazione, ma una rivendicazione. Non possiamo scegliere da chi ci sentiamo attratti, ma scegliamo noi se e come definirci, se e quale etichetta ci descrive.
Note: 1. La scala Kinsey fu ideata nella prima metà del Novecento per classificare gli orientamenti sessuali non come compartimeni stagni, ma come punti diversi di una scala, appunto, che va dall’estrema eterosessualità alla completa omosessualità.
Complimenti per il nell’articolo.
Mi spiace solo per il titolo del paragrafo finale: proprio perché ci si autodefinisce in una certa maniera, ma anche si decide di non autodefinirsi ecc, il parlare di “etichette” lo trovo sbagliato e poco rispettoso del percorso di vita delle persone.
Ciao Mater, la parola “etichette” serve ad arrivare a più persone, anche quelle fuori dalla comunità lgbt, mentre il paragrafo chiarisce che sta ad ognuno individualmente decidere se definirsi o non definirsi. Noi non siamo nessuno per “etichettare” gli altri. Doeve con etichettare si intende dare un nome al loro orientamento sessuale.
L’articolo online su pan/bisessualità più completo in circolazione (nonché uno dei pochi corretti!). Complimenti all’autrice e alla redazione.