In foto, Federica Imperato, autrice della raccolta di poesie Geografie Interiori © partedeldiscorso.it / Claudia Fontana
Ho avuto il piacere di incontrare Federica Imperato, autrice esordiente – così le piace definirsi, piuttosto che poetessa – per una piacevolissima chiacchierata a proposito della sua prima raccolta di poesie, Geografie interiori, tra foglie secche colorate, caffè ed emozioni che si trasformano in inchiostro.
Federica Fiorella Imperato, classe 1996, ama l’arte intesa in senso ampio e generico fin dalla tenera età; ha iniziato con il mondo della musica per poi capire, però, che la sua strada sarebbe stata quella della scrittura, in particolare della poesia. Esordisce quest’anno con Geografie interiori, raccolta introspettiva in un modo che lei stessa definisce “donare al mondo le proprie mappe”.
In foto, la raccolta di poesie di Federica Imperato, Geografie Interiori © partedeldiscorso.it / Claudia Fontana
La passione di Federica per la letteratura e per la vita, la voglia di mostrarsi al mondo con tutte le sue fragilità, le sue ferite ma anche i suoi punti di forza traspaiono all’interno della raccolta. Le parole sono “nude”; non si trovano maiuscole e nemmeno titoli – che si scoprono infatti alla fine del libro, solo nell’indice.
La parola come dono è forse il tema centrale, linea guida delle venti poesie dalle quali è composta; poesie che scorrono veloci e piacevoli, che spingono il lettore stesso a trovare un’interpretazione, prima oggettiva e poi soggettiva, che vada oltre la semplice lettura. Il tutto accompagnato dalle bellissime illustrazioni di Francesco Moretti, artista pesarese che ha contribuito al progetto.
Federica mi confessa che la sua poesia più sofferta, quella più difficile da scrivere, da leggere e da interpretare è stata vocazione (che definisce molto punk) e che la sua preferita invece è sulle mie ali, perché è lì che lei stessa ritrova i suoi limiti ma anche grande consapevolezza e tanti punti da cui partire.
Salutandomi, mi dice infine che Geografie interiori è solo un punto d’inizio; le chiedo un consiglio da dare ai lettori e mi risponde di «continuare a credere nelle proprie capacità, nelle proprie passioni e non smettere mai di avere la voglia di trovare il proprio spazio nel mondo».
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