In foto, la regista e produttrice Giulia Oriani, autrice del progetto transmediale Secondo Piano Scala B
Abbiamo fatto qualche domanda a Giulia Oriani, regista e produttrice del film Secondo Piano Scala B. Ci spiega che nel film «le cinque protagoniste hanno scoperto l’importanza del dialogo, della comunità e della solidarietà e hanno formato un team». E del progetto – che piace a pubblico e investitori – dichiara che: «Mettendo in contatto i diversi media, si è creato un dialogo si sta espandendo dalla narrazione visuale (cinema e televisione) e i network online fino alla street art».
Come hai avuto l’idea di realizzare una storia con cinque donne protagoniste?
«Questo progetto nasce da un cortometraggio, Nunzia – interpretato da Milena Vukotic – nel quale la protagonista, relegata dal figlio in una condizione “da anziana”, approfittando di un incontro casuale, riesce a uscire da questa “gabbia” e a riprendere in mano la propria vita riacquistando la gioia di vivere.
«Il cortometraggio è stato molto apprezzato nei circuiti cinematografici e premiato nei festival di tutto il mondo e, per questo, mi è venuto in mente di scrivere una storia che parli delle stesse esigenze di Nunzia vissute da donne con esperienze ed età diverse».
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