In foto, le attiviste di Lucha y Siesta con le maschere da Luchadora, in occasione della manifestazione femminista del 23 novembre a Roma © partedeldiscorso.it / Lucia Liberti
Mentre la rete di collettivi femministi più importante d’Italia, Non una di meno, si è vista costretta ad annullare il flash mob dell’8 marzo e il corteo del 9 a Roma causa emergenza coronavirus, le modalità di protesta si fanno più creative, nel rispetto del Decreto varato dal governo mercoledì 4 marzo.
A Verona, città famosa per gli attacchi alla comunità femminile e femminista, le attiviste di Non una di meno hanno creato Io ti credo, uno sportello legale gratuito per le vittime di violenza domestica e di discriminazione di genere, organizzando per domenica 8 alle 11:30 una diretta streaming: Storie di lavoro e sfruttamento.
Questo sarebbe stata una giornata internazionale della donna particolare, dato che solo il 25 febbraio il Comune di Roma ha disposto il distaccamento delle utenze e la vendita all’asta della casa rifugio e centro antiviolenza Lucha y Siesta, un edificio abbandonato proprietà di Atac occupato dal 2008. Le attiviste del centro hanno indetto un presidio permanente e un’assemblea cittadina.
Lanciamo l’iniziativa #lottodiversamente, alla ricerca di metodi creativi per lottare contro il patriarcato, anche ora che sarebbe saggio stare a casa.
Come scrive Annalisa Camilli su Internazionale, Lucha y Siesta provvede al 60% dei posti letto per le vittime di violenza domestica su Roma, che in totale sono 25, totalmente insufficienti rispetto al fabbisogno stabilito dalla convenzione di Istanbul, che corrisponde a uno ogni diecimila abitanti.
Per questo 8 marzo, Parte del discorso indice un’iniziativa dal titolo #lottodiversamente nella speranza di fornire metodi nuovi e creativi per mostrare il dissenso nei confronti del patriarcato e per condividere testimonianze, pensieri e consigli di ascolto, visione e lettura per un periodo in cui sarebbe saggio passassimo più tempo possibile a casa e a stare attent*.
Pubblicate sui social un vostro selfie, una foto con i vostri podcast o libri preferiti (o altro ancora!), condividendoli con l’hashtag #lottodiversamente e taggate @partedeldiscorso!
In attesa della fine della bufera, abbiamo selezionato una lista di libri e podcast appropriati per la giornata internazionale della donna, da fiondarvi sul divano, premere play o aprire la prima pagina, cominciamo.
#lottodiversamente: consigli per la rivolta domestica
In foto, la giornalista e scrittrice Rebecca Solnit
Prima di tutto potete recuperare gli articoli di Rebecca Solnit sul Guardian, tra i quali c’è l’ultimo, pubblicato il 29 febbraio sul rapporto tra le diverse generazioni di femminist*, che consigliamo fortemente. Sappiamo inoltre che state aspettando il momento giusto da dedicare a Il secondo sesso di Simone de Beauvoir: sono 715 pagine, e in comode sessioni da cinquanta pagine giornaliere, lo avrete divorato in poco più di dieci giorni.
Tra i classici (ma non così tanto) troviamo Fame di Roxane Gay, Manuale per ragazze rivoluzionarie di Giulia Blasi, Il mito della bellezza di Naomi Wolf e Sputiamo su Hegel di Carla Lonzi. Qui trovate la bibliografia femminista curata da Jennifer Guerra sul suo profilo Medium.
In foto, Giulia Cuter e Giulia Perona, autrici del podcast Senza Rossetto
Jennifer Guerra nel 2019 ha scritto e registrato un podcast per The Vision, il cui titolo è AntiCorpi: ventotto episodi da mezz’ora l’uno che esplorano gli studi di genere e l’intersezionalità. Anche The Submarine ha il proprio podcast femminista: si tratta di Chiamando Eva, che dal 2017 è curato da Bianca Giacobone, Francesca Motta e Elena D’Alì.
Nel 2016 Giulia Cuter e Giulia Perona hanno lanciato Senza Rossetto, un progetto di podcasting in occasione dei settant’anni dal suffragio universale in Italia, mentre nel 2018 Valentina Tomic e Ilenia Zodiaco hanno creato Quasidì, un podcast sulla responsabilità sociale dei millennial e delle generazioni più giovani. Infine, senza ricordare di ascoltare Morgana di Michela Murgia, segnaliamo Venti, le cui puntate sono disponibili in podcast e che spesso affronta tematiche legate alla questione di genere, anche dal punto di vista maschile.
Noi ci vediamo sulle piattaforme social, con i vostri suggerimenti e le vostre testimonianze di resistenza.
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