I libri della casa editrice Carmignani. Dall’alto: Viaggio ai confini dell’universo (e oltre) e Il sogno di Bruce, un viaggio tra le stelle, di Vincenzo Mirra, e Bottoncino & Bottoncetto, di Andrea Innocenti. Foto di Ylenia Del Giudice
Per Carmignani Editrice la letteratura non è solo quella riservata a tematiche importanti per adulti. Leggere significa anche aprire testi dedicati a bambini e ragazzi, costruiti con attenzione e precisione. Vincenzo Mirra e Andrea Innocenti sono due degli autori che trovate nel catalogo di Carmignani, in collane differenti. Vincenzo Mirra cura e scrive per la collana di Carmignani Scienze, mentre Andrea Innocenti si dedica a DaDaZeroaSei.
Ci si preoccupa spesso di rivolgere attenzione verso la parte «adulta», come se fosse scontato che i ragazzi nascano già educati alla lettura. Purtroppo, però, non è così: è necessario preparare il terreno per far germogliare una passione nel modo più corretto e libero possibile. Partiamo quindi da Andrea Innocenti e dalla sua storia di Bottoncino & Bottoncetto.
Carmignani Editrice: il filo che unisce
Un dettaglio della prima illustrazione del libro Bottoncino & Bottoncetto, di Andrea Innocenti, edito da Carmignani Editrice. Foto di Ylenia Del Giudice
Si può pensare che scrivere per un pubblico fatto di bambini sia generalmente un’operazione semplice, schematica e certamente fantasiosa. Non è propriamente così: fantasiosa, certamente, ma mai semplice. C’è necessità di proporre parole facili e chiare, di usare periodi brevi e poco articolati. C’è bisogno di lasciare spazio e aria fra una parola e l’altra, mantenendo intatta la magia dello sfogliare un libro, di girare pagina per ritrovarsi in un altro piccolo micro-cosmo.
Andrea Innocenti riesce a creare questa «favola cucita con amicizia» tenendo conto di tutto questo senza dimenticare piccolissimi colpi di scena a portata di bambino.
In foto, la costola in brossura del libro Bottoncino & Bottoncetto, di Andrea Innocenti, edito da Carmignani Editrice. Foto di Ylenia Del Giudice
Carmignani Editrice lavora poi su tutto il resto: sul formato adatto ai genitori che leggono, sulla qualità della carta avorio, spessa e lievemente granulosa, sui colori tenui dei disegni e delle parole evidenziate.
La plastificazione opaca su una copertina champagne e la brossura spingono la mente verso quei mercatini di qualche paese dove si trovano strani libri dal gusto vintage, quasi passati di moda. Certi aspetti fanno riflettere: come si può migliorare, qualora fosse necessario, la percezione dell’oggetto libro?
Carmignani Editrice: dai bottoni all’universo
Una delle pagine del libro Il sogno di Bruce, di Vincenzo Mirra, edito da Carmignani Editrice. Foto di Ylenia Del Giudice
Come si può creare interesse per la scienza quando il pubblico è composto da bambini? Vincenzo Mirra, laureato in Scienze e Ingegneria dello Spazio, probabilmente raggiunge questo obiettivo senza particolare fatica. Il sogno di Bruce, un viaggio tra le stelle e Viaggio ai confini dell’Universo (e oltre) sono l’equivalente di un programma di divulgazione scientifica che sfrutta il potere della narrazione.
Ambedue i volumi raccontano la medesima storia, ma in maniera differente. L’attenzione per l’età, in questo caso, si evince proprio da questa differenza di racconto, come se Bruce, il personaggio principale, crescesse con i ragazzi. Ne Il sogno di Bruce troviamo caratteri ampi stampati su fogli color avorio, con la leggerezza di una usomano da 80 grammi; le illustrazioni morbide, opera di Giulia Berrettini, richiamano le pennellate vorticose della Notte stellata di Vincent van Gogh. L’unica nota stonata che osservo è una scala di grigi per alcune immagini che sembra essere resa con un semplice conversione su Illustrator.
Viaggio ai confini dell’Universo (e oltre) è per me l’oggetto libro più riuscito. Usomano bianca, caratteri coerenti che si ripetono nelle pagine. Le immagini sono qui a colori, probabilmente nel tentativo anche di alleggerire la mole di informazioni che i ragazzi avranno fra le mani non appena aperto il libro. Per lo stesso motivo compaiono note a piè pagina, immagini di repertorio e piccoli specchietti come fossero appunti di viaggio. Anche in questo caso Vincenzo Mirra può parlare ai ragazzi senza lasciare loro sulle spalle il peso della cultura. Curiosità, fantasia e attenzione: niente altro viene richiesto al lettore che inizia questo viaggio con Bruce.
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